martedì 4 settembre 2007

diluvia

sono giorni che non mi sento proprio ben disposto a favore di mio padre; anche in questo non ero cresciuto abbastanza, si vede, e ancora non ero pronto a misurarmi con il mio papà quello vero, che ha sostituito a tradimento il supereroe dell'italsider della mia infanzia.
alla faccia della dura realtà, oggi ho avuto un pensiero affettuoso nei suoi confronti. un pensiero distante, purtroppo, che tale rimarrà. non è diverso infatti il rapporto nostro da un milione di altri padrefiglio, che prevede la regola inscalfibile di non dirsi mai niente di importante.
ebbene, oggi. la prima, seconda e terza cosa che ho fatto nel mio nuovo esordio lavorativo, relative beginner: ho scritto. ho cercato di raccontare l'evento che la mia nuova sede di lavoro, per certi versi, ospiterà. un concerto dedicato a sergio endrigo.
non si discute che toccasse spiegare, magari in tre righe, chi fosse sergio endrigo.
e subito mi è venuta in mente una cosa, della quale non sono mai stato abbastanza grato. ed è ciò che ho scritto per spiegare: che sergio endrigo, magari senza saperlo, lo conoscono tutti quei bambini degli anni 70 che hanno avuto la fortuna di un papà che cantava in macchina come il mio.

magari questa canzone.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Vero, intenso, toccante.
Ecco, l'ho scritto.

Anonimo ha detto...

Ho scritto "diluvia" su "www", ma lui è fatto così, può tirarti fuori dal suo cappello a cilindro qualunque cosa, anche te, così mentre ascolto chopin commuovendomi, leggo il tuo blog...mai provato a rileggere quello che hai scritto mentre ascolti il notturno in do minore?
Poi, curiosa, cerco di capire qualcosa in più..."quel poco che ho giocato a pallone era in difesa, ma non ero bravo. e le città mi piacciono, ma mi intimidiscono un po'."...mi spinge a scrivere, passo a mozart e accendo una sigaretta!