lunedì 17 settembre 2007

tripepi e il perfido mondo dell'incanto

quando iniziai quell'altro blog, mi feci un bel mailone di amici e conoscenti e lo mandai. per far sapere al mondo (che forse attendeva con ansia, ma più probabilmente no) che in quelle righe avrei raccontato di me.
quel blog è finito quando è finito un certo pezzo della mia vita, e sono dunque accucciato qui: nessuno che io guardi abitualmente in faccia sa. metto da parte un po' di vanità (sapeste quanto mi piace essere letto dagli amichetti miei) e cerco di scrivere ancor più per me e per chi ha voglia o fortuna (?) di trovarmi per caso.
potrò dunque immaginare e raccontare un mio personale legal thriller dei poveri, come forse altrove non avrei fatto?
fate conto che un poco scaltro gastronomo di forlì, ma originario di altri, più intensi e meno digeribili luoghi, si trovi suo malgrado incartato in una trista e tosta faccenda giudiziaria.
la casa dove è cresciuto, dove ha corso a perdifiato quando gli sembrava immensa e camminato sbuffante nell'adolescenza, il posto dove è scappato da scuola con gruppi di giocatori di scopone, dove ha dato alcuni primi baci e avute altre primevolte, la casa dove si direbbe che è cresciuto... ebbene si supponga che su questa casa si sia abbattuta la scure di una doppia ipoteca e di un secco e ormai inoppugnabile provvedimento esecutivo.
con la scusa di non averne colpa, il nostro gastronomo potrebbe a lungo aver ignorato la vicenda, per poi essere secchiato in faccia dalla realtà nella forma di una troppo familiare descrizione su un sito di aste giudiziarie.
costretto dagli eventi, il nostro eroe dovrà ammettere di possedere almeno un genitore dall'ipoteca facile; più un altro, residente nella casa in questione, particolarmente incapace di accettare le ingiuste ma pressanti esigenze della vita concreta. fra i due, nessun rapporto più da anni.
il protagonista della storia, che ve lo dico a fare, è uno di quei soggetti vittimisti che amano farsi carico delle cose per potersi credere indispensabili. ha dunque deciso di intervenire nella complessa vicenda; anni prima ce lo hanno laureato in scienze economiche e bancarie, il disgraziato, ma come hanno fatto non se lo ricorda più.
naviga pertanto a vista in mezzo ad avvocati, magistrati, recuperatori di crediti, senza capire bene che succede. dalla sua, perchè qualcosa glielo dovremo pur concedere, l'affetto di un piccolo mondo che lo sostiene: non essere solo è la sua unica forza, e a volerselo dire non è poco.
oggi il nostro piccolo e impaurito eroe ha deciso di andare all'asta a ricomprarsi la casa della sua mamma. lì dove regnano squali speculatori in grado di papparselo con uno sguardo solo, egli combatterà con la disperata arma della sua superiore motivazione. (più un assegno circolare, la restituzione del quale sarà l'oggetto della sua prossima, spettacolare insonnia)

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ciao... sai che è successo lo stesso anche a me? Avevo un blog lettissimo poi ho deciso di chiuderlo dicendo ai miei lettori (la maggior parte conosciutissimi) che quel blog non era un reality show ma la mia vita intima... e che mi sentivo solo osservata...
Quindi ho chiuso battenti e ho traslocato senza dire nulla.
Ora mi trovo benissimo e non sono pentita.
Io ti ho trovato per caso e sono felice ;-)